Ne è passato di tempo da quando il prof. Branemark, inventore dei primi impianti dentali introdusse il concetto di osteointegrazione negli anni ‘60. A quei tempi gli impianti dentali erano considerati rischiosi e dall’esito incerto; da allora, grazie a lunghi anni di sperimentazione, in cui sono stati sviluppati impianti dentali dall’aspetto sempre più simile alla radice naturale del dente, la riabilitazione impiantare è diventata una pratica molto più sicura e duratura.
Come è facilmente immaginabile, l’implantologia dentale ha dato il via ad un ampio mercato, interessi commerciali e investimenti aziendali che non sempre mettono al primo posto la qualità del prodotto creato e commercializzato e conseguentemente il benessere del paziente che usufruisce di tale materiale. Quindi, quando si pensa di ricorrere ad un impianto dentale, prima di decidere è molto importante conoscere alcune verità su questa industria.
Spesso molte aziende produttrici hanno soltanto apportato qualche modifica al design di impianti dentali già prodotti da altre case che lavoravano da anni sulla base di ricerche e documentazioni serie. Queste aziende non investono su sperimentazioni e ricerche proprie e riescono perciò a proporre dei prezzi notevolmente inferiori, sostenendo di aver migliorato la qualità degli impianti per conquistare fette più ampie di mercato.
Le aziende che copiano gli impianti dentali alla lunga tendono a perdere terreno sul mercato e alla fine si ritirano. Molte di queste aziende che hanno clonato altri sistemi dotati di ampia documentazione clinica sono fallite, quindi i loro prodotti non si trovano più sul mercato. Questo sarà un problema per il futuro, perché in molti casi sarà impossibile acquistare pezzi per sostituire parti danneggiate o usurate e il paziente cui è stato inserito un impianto clonato non potrà farlo riparare.
Per questo motivo il mercato mondiale degli impianti dentali si divide in due categorie: premium-price e low-cost. I premium-price sono più costosi ma supportati da sperimentazione e ricerca, Quelli low-cost invece, molto spesso copiano altri prodotti e potrebbero ridurre la probabilità di osteointegrazione.
La salute di ciascuno di noi non è un bene quantificabile, pertanto il nostro organismo, che è una macchina perfetta, merita il massimo rispetto. Non pensi sia necessario riflettere attentamente sulla qualità del materiale impiantare che andiamo ad inserire all’interno del nostro corpo?
Oltre all’utilizzo di impianti low-cost ci sono anche altri fattori che possono determinare il fallimento di un impianto. Per ridurre al minimo la possibilità d’insuccesso occorrono professionalità da parte del chirurgo, attrezzature adeguate per eseguire l’inserimento dell’impianto, condizione di sterilità durante l’intervento e un team di persone qualificate.