Uragani, siccità, gelo e alluvioni: il meteo sta cambiando e la parola d’ordine deve essere prevenzione

Sta cambiando il clima del nostro pianeta? Dobbiamo seriamente preoccuparci? Stando agli ultimi eventi e alle analisi degli esperti sembra proprio che il problema non sia da prendere sotto gamba. Maria, che per giorni ha riempito le pagine dei giornali di tutto il mondo, è infatti solo l’ultimo della serie anomala di uragani dopo una estate 2017 che è stata a livello planetario la terza più calda di sempre, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,81 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.

A snocciolare qualche dato è il Noaa, il National Climatic Data Centre, che ha registrato le temperature mondiali dal 1880. Proprio in occasione dell’incontro Onu si tratta della conferma della tendenza al cambiamento climatico dopo che nel 2017 il mese di gennaio si è classificato a livello globale come il terzo più caldo dall’inizio delle rilevazioni come giugno ed agosto mentre febbraio, marzo, aprile, maggio e luglio si sono invece classificati tutti al secondo posto.

Nel ventunesimo secolo le temperature annuali hanno fatto segnare per ben cinque volte il record nel 2005, 2010, 2014 e 2015 e nel 2016 che è tuttora l’anno piu’ caldo di sempre. È vero che si tratta di cicli, che ritornano nella storia ma è pur vero che da anni non c’è un’inversione di tendenza. L’aumento delle temperature, insomma, è crescente ormai da oltre un decennio e questo per gli esperti è senz’altro un dato molto preoccupante.

Dopo nubifragi e alluvioni, il maltempo con l’allerta delle protezione civile torna anche sull’Italia dove sono evidenti le anomalie con l’estate 2017 che si classifica come la quarta più secca di sempre, ma che conquista il secondo posto per il caldo con una temperatura media superiore di 2,48 gradi alla media, inferiore solo a quella registrata nel 2003.

Secondo il Cnr il 2015 resta l’anno più bollente della storia da 217 anni ma, in classifica, ci sono anche molte altre annate che elenchiamo di seguito: 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2012, 2001, poi il 1994, 2009, 2011 e il 2000. A settembre tuttavia le precipitazioni sono piu’ che raddoppiate con la caduta di ben il 127% in piu’ di pioggia rispetto alla media sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade.

Non bisogna, dunque, parlare in assoluto, di siccità estrema, di caldo o di freddo. Semplicemente di fenomeni estremi che la società deve imparare a fronteggiare con la prevenzione e con il giusto sistema infrastrutturale. Il mondo, insomma, si avvia verso un’era di fenomeni atmosferici travolgenti che, se non gestiti per tempo in maniera corretta, potrebbero continuare ad arrecare serissimi danni.

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