Vi siete mai accorti, differenziando i rifiuti, quanto sia rilevante nella nostra società l’utilizzo della plastica? Qualunque tipo di imballaggio è fatto con questo materiale, tra i più inquinanti in circolazione se si pensa sia ai metodi di produzione che di lavorazione.
La scienza, tuttavia, potrebbe avere la soluzione; la risposta al quesito che ecologisti e ambientalisti si pongono più o meno da quando la plastica è stata inventata: è possibile eliminarla o sostituirla con un altro materiale equivalente? A quanto pare sì e il sostituto si chiama Zeoform.
Sebbene possa apparire ad un occhio inesperto molto simile al suo predecessore, presenta molteplici aspetti che ne garantiranno una rapida diffusione nel pieno rispetto dell’ambiente del nostro pianeta. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio questa incredibile scoperta Made in Australia.
Innanzitutto questo innovativo materiale è stato prodotto per la prima volta dalla Zeo e, al pari dei rifiuti umidi, è biodegradabile al 100% in quanto totalmente privo di sostanze tossiche e chimiche. Proprio questo motivo è riciclabile e, dunque, riutilizzabile all’infinito.
Insomma, i vantaggi sono davvero incredibili e chiunque ne abbia studiato le proprietà è stato portato a pensare a quanto sciocco sia continuare a produrre imballaggi in plastica. I vecchio contenitori, insomma, sembrano davvero essere arrivati al capolinea purché ci sia effettivamente la volontà di salvare il pianeta andando contro gli interessi di gran parte delle aziende e multinazionali al livello globale.
Ma non è tutto, lo Zeoform è costituito da fibre di cellulosa macerate con l’acqua, potrebbe quindi trovare un ampio impiego nell’edilizia, ma anche nella creazione di oggetti d’arredamento e nel settore gioielli. Resistente e solido, può essere lavorato in modi differenti, ridipinto e stampato, oppure levigato, in base alle esigenze di chi lo utilizza che possono essere davvero diversissime tra loro.
Il nuovo materiale è stato estrapolato dalle fibre di cellulosa, ricavabili da carta riciclata, tessuti e da altre tipologie di materiale, con un enorme beneficio nei confronti dell’ambiente anche perché la disponibilità di tali materiali è praticamente illimitata. Di positivo, inoltre, c’è anche che è già stato sperimentato e testato più e più volte motivo per cui potrebbe già essere pronto per l’utilizzo.
Il futuro insomma è già a portata di mano non resta che convincere quante più realtà possibili a compiere questa scelta ecologica. Per il momento, del resto, aspetti negativi non sembrano essercene e non è escluso che tra le prime realtà a compiere il salto ecologico possa essere proprio la terra che ha fatto questa rivoluzionaria scoperta, l’Australia.