Come riconoscere in maniera scientifica massimi e minimi di prezzo nei grafici Forex?

Quante volte leggendo dei commenti di analisi su un grafico Forex avete letto i termini “massimi” e “minimi” di prezzo? Se non avete mai compreso esattamente che cosa voglia dire, è giunto il momento di correre ai ripari.

Abbiamo presto spunto dalle ottime informazioni che potete trovare http://www.forextime24.com/, per formulare una breve guida che vi svelerà tutti i dettagli sull’utilizzo dei massimi e dei minimi di periodo sull’asset di vostro principale riferimento.

Come individuare i massimi e i minimi

massimi e minimi di prezzoCominciamo con il rammentare che di norma individuare i punti di massimo e di minimi di un prezzo è molto semplice, ma che a volte può invece essere particolarmente complicato, visto e considerato che i movimenti di un asset non sono quasi mai troppo decisi e lineari, ma procedono in maniera incerta, andando a descrivere degli scenari che a una prima occhiata un trader non troppo esperto potrebbe far fatica a riconoscere.

Fortunatamente, per poter individuare con correttezza i punti di massimo e di minimo “reali” e non ingannatori, è possibile ricorrere all’analisi tecnica, che in virtù dei suoi principi, fornisce delle utili linee guida che condividiamo tra breve.

Una regola fondamentale

La prima regola che vogliamo condividere con voi è che un movimento di correzione – ovvero un movimento di prezzo che determina una direzione opposta a quella dell’andamento principale – è tale se ripercorre tra un terzo e due terzi della precedente tendenza. Seguendo questa semplice regola fondamentale riuscirete già a disporre di un buon supporto per poter operare con investimenti più sicuri, considerato che se vi trovaste in presenza di una fase di correzione in grado di superare questo limite (i due terzi) è molto probabile che dalla fase di correzione si possa passare a una inversione tra fase rialzista e ribassista.

Naturalmente, può purtroppo anche capitare – sebbene non di frequente – che ci si trovi dinanzi a una fase di correzione che è in grado di ripercorre il 100 per cento del precedente rialzo, complicando (e non di poco) la vita agli analisti.

Focus sulle fasi di consolidamento

A questo punto, un breve focus non può che essere dovuto nei confronti delle fasi di consolidamento, cioè a quelle fasi laterali che culminano alla fine di una fase di rialzi marcato. Come dovrebbe esservi chiaro, la fase laterale andrà a indicare due vite: la continuazione della tendenza prevalente a margine della fase di consolidamento, oppure la sua inversione. Un bivio al quale tutti gli analisti si trovano dinanzi, e che non è purtroppo facile da decifrare.

Tuttavia, per poter comprendere quale sia il futuro andamento dei prezzi, in questo scenario, si può comunque fare qualcosa: potete infatti tracciare le linee di tendenza che definiranno la fase laterale, a attendere affinché il prezzo sia in grado di infrangere una delle due linee, per poter continuare la direzione intercettata. Quando il prezzo infrange una delle due linee, pertanto, una strategia opportuna potrebbe essere quella di attendere che si formi il primo punto di massimo o di minimo, per poi investire nella direzione che il prezzo stesso sembra aver intrapreso.

Intuibilmente, per potersi destreggiare tra le interpretazioni corrette dei punti di massimo e di minimo occorre disporre di una buona base formativa che vi consigliamo di alimentare e sviluppare fin da subito: sul web troverete centinaia di ottime fonti dalle quali attingere le informazioni di cui necessitate. Approfittatene subito, cogliendo così l’occasione per poter rafforzare le vostre armi formative con le quali strutturare una solida strategia di trading.

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